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AT in pillole - Introduzione all'Analisi tecnica
 

Psicologia dell'Investimento

Prima parte - La Struttura a Piramide

 

di: Salvatore Guarino

 

Dopo aver appreso le nozioni base dell'analisi tecnica è bene porre l'attenzione su alcuni fattori che nell'ambito dei mercati finanziari risultano particolarmente attinenti alla psicologia, sia essa individuale che di gruppo. Indipendentemente dalle caratteristiche operative dell'individuo che si cimenta con i mercati finanziari, sia che si tratti di un trader professionista che di un risparmiatore meno esperto, di uno speculatore o di un cassettista, la disciplina assume sempre un ruolo di primaria importanza. Per disciplina si intende la capacità di mantenere un equilibrio psicologico mediante il self-control, il possesso di una metodologia mentale ed operativa atta a permettere di conservare l'obiettività e la razionalità anche nei momenti più difficili, questo naturalmente oltre che ad una competenza specifica e settoriale.

 

Tra paure ed avidità


L'equilibrio dell'investitore può essere turbato da fattori sia interni che esterni. Essi fanno sì che il nostro stato emotivo oscilli tra due estremi altrettanto pericolosi. Da un lato la paura e dall'altro la presunzione ed avidità (fear and greed), paura d'incorrere in perdite da una parte ed eccessiva confidenza con i mercati dall'altro. Questi due fattori li si può vedere rispecchiati nei listini di borsa e negli andamenti dei mercati, poiché le fluttuazioni dei prezzi sono fortemente influenzate dalle speranze e dalle paure degli investitori.
Nell'attività di chi opera in borsa è bene prefiggersi come meta da raggiungere una condizione di stabilità ed equilibrio psicologico approssimativamente posizionata a metà tra i due estremi suddetti. Nel concetto di paura vengono ricompresi una molteplicità di stati emotivi quali l'ansia, il panico, l'ira e l'ostilità, stati d'animo che frequentemente ci fanno agire come non vorremmo o non dovremmo, la paura sui mercati finanziari si diffonde facilmente come del resto ogni condizione di panico ed è facile perdere la razionalità sopravalutando una situazione magari solo di allarme (tipico caso di panic selling).

Sui mercati finanziari le paure possono inoltre manifestarsi con differenti tipologie; la paura che un ribasso possa non avere mai fine (never-ending bear market), o altresì molto frequente la paura di rimanere esclusi da un affare o come si usa dire di "perdere il treno". In genere sono tutte situazioni nelle quali si offusca la realtà o quanto meno ci appare in maniera distolta, a volte si rifiuta di accettare le cattive notizie prediligendo quelle buone, si sminuisce l'entità delle prime esaltando le seconde, si rifiuta di accettare la realtà. Soprattutto nella economia e nella finanza una superficialità del genere può essere causa di gravi errori, per cui  bisogna saper valutare ogni notizia con estrema obbiettività, attribuendole il giusto peso e la giusta rilevanza.

Altrettanto pericoloso è l'estremo opposto, cioè quello dell'ingordigia associata alla presunzione (questo è il significato anglosassone di 'greed'). Questa combinazione di eccessiva confidenza con il mercato e del desiderio di fare grandi guadagni in poco tempo ha portato al tracollo svariati trader specialmente negli ultimi anni con l'avvento dei prodotti derivati quali i futures. Operativamente la presunzione può portare l'investitore a cadere nella trappola così detta della 'piramide', meccanismo che ci porta ad essere vittime del nostro stesso successo, ad incrementare sempre di più l'entità degli investimenti forti dei guadagni riscontrati, fino al punto che un investimento non andato a buon fine comporterà delle perdite sproporzionate rispetto ai guadagni ottenuti.

È questa una situazione nella quale si perde la razionalità e l'ingordigia di denaro assieme al miraggio di forti guadagni non ci permettono di vedere la possibilità di sbagliare, si chiama 'struttura a piramide' appunto perché ad ogni successo si incrementa la somma investita e quindi l'esposizione al rischio.

Quando il successo non è controllato cela il seme del fallimento, comincia ad emergere l'euforia ed una certa sensazione di invincibilità, rischi sempre più grandi e decisioni sempre meno accurate, cogli evidenti danni che ne possono derivare. Il successo sui mercati finanziari va concepito come una casa costruita mattone dopo mattone, giorno dopo giorno, evitando di cedere alla scorciatoia dei prefabbricati.

Alcuni dei grandi trader sono ben a conoscenza di questo fattore emotivo, e a seguito di una rilevante serie di successi si allontanano dal mercato per un certo periodo al fine di raccogliere le idee e riacquistare la razionalità che stavano perdendo. Quando a lungo non si commettono errori il rischio è quello di abbassare la guardia a causa dell'eccessiva sicurezza.



A metà tra l'investimento ed il gioco d'azzardo

Focalizziamo, ora, l'attenzione sulle motivazioni che possono spingere l'individuo a investire capitali in borsa. La motivazione in questo senso è interpretabile come l'insieme dei fattori o motivi che stanno alla base del comportamento, lo sollecitano e l'orientano in determinate direzioni. Da un punto di vista generale l'idea associata al tema della motivazione è dunque quella dell'obiettivo, del traguardo, della meta che rappresenta l'esito dell'agire. Appare subito evidente che lo scopo primario di chiunque investa del denaro è quello di ottenere a fronte di un rischio un rendimento. È necessario però compiere un passo avanti in questa interpretazione in quanto a volte quello che parrebbe un semplice desiderio rappresenta in realtà un bisogno di investire, legato ad un fattore inconscio che permette all'investitore di aver qualcosa in cui sperare al quale poter attaccare i propri sogni.

A volte l'uomo che si cimenta con i mercati finanziari è paragonabile ad un individuo che sale su di un treno ancor prima di sapere dove andrà. Proprio come nell'incallito giocatore d'azzardo anche nell'investitore sempre più spesso si riscontrano comportamenti patologici che lo portano ad operare freneticamente; l'assuefazione porta infatti ad operare senza riflettere. Sempre più spesso i mercati finanziari vengono paragonati ai casinò oppure alla droga: situazioni nelle quali è evidente una condizione di vizio e di dipendenza. Il pericolo per questi, particolari malati, viene tra l'altro dalla legittimità del mercato in quanto se dal gioco d'azzardo possono derivare complessi di colpa, così non è per i mercati finanziari dove il piacere sembra essere lecito. Analizzando sinteticamente la personalità del giocatore d'azzardo deduciamo che:

  1. Il giocatore abitualmente corre rischi
2. Il giocatore preclude ogni altro interesse
3. Il giocatore è pieno di ottimismo e non impara mai dalle perdite
4. Il giocatore non si ferma mai, né quando vince né (in particolare) quando perde
5. Malgrado la cautela iniziale, in seguito, il giocatore rischia somme sempre più alte
6. Si prova una sensazione piacevole-dolorosa (brivido) tra il momento della scommessa e del risultato del gioco

La personalità del giocatore d'azzardo così delineata è pienamente adattabile all'investitore patologico, anch'egli carico di ottimismo nelle operazioni rischia smodatamente. A livello psicologico a rendere il gioco tanto eccitante e coinvolgente è l'alternanza di sentimenti opposti che vanno dall'angoscia all'esaltazione onnipotente di vittoria. Nelle speculazioni sui mercati finanziari si trovano quindi, sebbene meno palesi, le caratteristiche del gioco d'azzardo; cioè sono giochi legati almeno parzialmente al caso, si svolgono in contesti caratterizzati da incertezza, contesti nei quali il livello di informazione spesso è molto basso e mancano elementi favorenti una decisione piuttosto che un'altra. È proprio questa incertezza che rende l'investimento o il gioco d'azzardo appassionanti, creando uno stato di tensione continua che provoca una intensa eccitazione tanto da divenire attivante nella vita della persona.



Il concetto di gruppo


La casa da gioco, come i mercati finanziari, è una situazione di gruppo che ha una funzione di contenitore protettivo ma funge anche da sprone verso determinati comportamenti collettivi. È psicologicamente dimostrata l'importanza del gruppo nell'assunzione di atteggiamenti a rischio. Si sostiene che i gruppi tendano a prendere decisioni più rischiose perché c'è qualcuno con cui dividere il peso della responsabilità.

La propensione al gioco d'azzardo era addirittura interpretata da Freud come un atto autodistruttivo, un desiderio inconscio di perdere; la perdita in quanto punizione riduce il senso di colpa e domina l'angoscia da esso derivante.

Riteniamo quindi che sia di fondamentale importanza lo sforzo dell'investitore nell'eliminare dall'operato tutte quelle componenti di carattere psicologico che in una maniera o nell'altra vanno ad alterare una situazione di equilibrio, per questa ragione sono molto diffusi i "trading system" ossia le modalità operative dettate da macchine che hanno il gran vantaggio, almeno in questo caso, di non pensare, ma prendere delle decisioni in funzione di parametri e valori da noi impostati.

Oltre a questo utilissimo appoggio ricordiamo che un buon operatore ha sempre le strategie ben chiare; non opera mai senza utilizzare stop-loss e stop-profit, tendenzialmente lascia correre i profitti tagliando le perdite, ma è altresì capace di accompagnare i mercati bull prendendo profitti.

s.g.

SECONDA PARTE

 

 
 
Bibliografia:
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di Salvatore Guarino


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