Strategie

 

CYLINDER

Un corridoio di tranquillità a costo zero, per valute troppo 'nervose'.

di: Giuseppe Ruggiero  

I rischi legati all'oscillazione dei cambi in alcuni casi possono comportare un forte ridimensionamento dell'utile potenzialmente conseguito con attività commerciali e/o imprenditoriali e, in non rari casi, addirittura una perdita secca. Ecco allora la necessità di adottare le opportune precauzioni, per evitare che una cattiva gestione finanziaria possa mandare in fumo il frutto del proprio lavoro. Fortunatamente, nell'ultimo decennio, il mercato si è notevolmente arricchito di prodotti adatti allo scopo. Tra i vari strumenti disponibili, abbiamo le opzioni, che però presentano il 'difetto' di costare parecchio, soprattutto se la volatilità implicita è elevata. Ecco allora una strategia che, utilizzata come copertura di operazioni commerciali o finanziarie sottostanti, consente di limitare, a costo zero, le oscillazioni della valuta entro un range predefinito e comunque abbastanza limitato.

Questa strategia, non a caso denominata 'Cylinder', può essere attuata vendendo una o più opzioni call (di tipo europeo) 'at the money' o leggermente 'out of the money' ed utilizzando poi l'importo del premio incassato per l'acquisto di altrettante opzioni put 'out the money' con pari scadenza. Specularmente, si potranno vendere opzioni put ed utilizzarne il ricavo per acquistare delle call.

Esempio di CYLINDER EXPORT

Se un esportatore volesse limitare il rischio sul cambio relativo ad un futuro introito in valuta, ad esempio sul cross USD/ITL quando questo vale 2.100, potrebbe vendere una o più opzioni CALL con 'strike price' (prezzo di esercizio) a 2.110 incassando un premio ipotetico di Lit. 100 per ciascuna opzione venduta. Il suddetto importo verrebbe poi reinvestito nell'acquisto di altrettante opzioni PUT 'out of the money' con strike price a 2.080. Così facendo, si verrebbe a creare un corridoio di 30 punti (da 2.080 a 2.110) entro il quale l'esercizio delle opzioni non avrebbe alcuna convenienza. Se alla scadenza il dollaro dovesse invece apprezzarsi oltre quota 2.110, scatterebbe l'esercizio dell'opzione venduta e quindi si realizzerebbe un utile netto di Lit. 10 (prezzo di esercizio pari a 2.110 - prezzo iniziale pari a 2.100, area rappresentata in verde nel grafico sottostante). Se invece il prezzo del dollaro dovesse scendere al di sotto dei 2.080 punti, interverrebbe l'opzione PUT acquistata, per cui la perdita massima sopportata sarebbe limitata a sole Lit. 20 (prezzo iniziale pari a 2.100 - prezzo di esercizio pari a 2.080, area rappresentata in arancione nel grafico). Il grafico che segue mostra le curve di rendimento delle singole opzioni, nonché dell'intera strategia con e senza 'sottostante' (rispettivamente in rosso ed in magenta):

Strategie con opzioni: CYLINDER.

Copertura rischio cambio con CYLINDER
(in rosso il rendimento complessivo ottenuto considerando anche il sottostante)
 

In giallo vediamo il 'corridoio' entro il quale la valuta può liberamente fluttuare senza generare l'intervento delle opzioni. Il rischio è praticamente minimo e quindi lo scopo di limitarlo in modo singificativo viene pienamente raggiunto.

Poiché questa strategia è indicata quando si debba 'immunizzare' una negoziazione di valuta differita nel tempo, è preferibile usare opzioni di tipo europeo (cioè esercitabili solo alla scadenza), in modo da evitare che l'opzione venduta possa essere esercitata prima di tale termine, con ovvie complicazioni sul piano operativo.

Dal punto di vista pratico, a differenza di altre possibili soluzioni (contratti forward, anticipazioni ecc..) già illustrate in un altro articolo dedicato alla gestione del rischio su cambio, la 'Cylinder' è totalmente svincolata dall'effettiva negoziazione del sottostante, in quanto comporta esclusivamente il regolamento della differenza tra il prezzo d'esercizio e quello di mercato rilevato al momento della scadenza, con indubbi vantaggi in termini di flessibilità.

Altro vantaggio non trascurabile che questa strategia offre, è quello di poter essere completamente 'adattata' alle proprie esigenze, stabilendo a priori la misura massima di rischio desiderata. In altre parole, è possibile costruirsi un corridoio 'su misura' agendo sui prezzi d'esercizio delle opzioni. Il grafico che segue mostra due esempi che utilizzano questa caratteristica:

CYLINDER - confronto tra due possibili soluzioni.
 
CYLINDER: confronto tra due possibili soluzioni (grafico animato)
Primo esempio: short call (strike 2.100) + long put (strike 2086)
Secondo esempio: short call (strike 2.150) + long put (strike 2040)
In giallo il margine d'oscillazione del tasso di cambio

Il massimo grado di copertura (primo esempio) può essere ottenuto vendendo call 'at the money' ed utilizzando tutto il ricavo per l'acquisto di put 'out of the money'. In questo modo si rinuncia al beneficio derivante dall'eventuale apprezzamento della divisa, incassando un premio più consistente che consente di effettuare una copertura più efficace mediante l'acquisto di put con un prezzo d'esercizio più elevato. Se invece si desidera creare un maggior margine d'oscillazione, magari perché si pensa che la valuta in questione si possa apprezzare, è possibile vendere call con un prezzo di esercizio più elevato (secondo esempio) ricavando però un importo minore dalla vendita dell'opzione e quindi acquistando la relativa put a copertura con un prezzo di esercizio più basso. Le due soluzioni ipotizzate comportano quindi la creazione di due aree d'oscillazione ben diverse: la prima di soli 14 punti e la seconda di ben 90 punti.

 

CYLINDER IMPORT

La strategia di cui si è parlato, è ovviamente applicabile anche nel caso di regolamento (differito nel tempo) relativo ad importazioni. Il ragionamento in questo caso sarà speculare rispetto ai casi finora ipotizzati, per cui basterà vendere put 'at' oppure 'out of the money' e con il ricavo coprirsi mediante l'acquisto di call 'out of the money'.

 

Conclusioni

E' chiaro quindi come questa strategia, utilizzata come copertura del rischio, offra un ampio margine di manipolazione e personalizzazione. Con un 'cilindro stretto' (opzione short 'at the money') si rinuncerà al conseguimento di potenziali utili, ma il rischio sopportato sarà minimo. Ampliando gradualmente il margine tra i due prezzi d'esercizio (entrambe le opzioni 'out of the money'), aumenterà man mano la possibilità di conseguire degli utili, ma anche quella di dover sopportare delle perdite. Ogni medaglia ha il suo rovescio...

Sono anche possibili strategie 'miste' o che comportino coperture solo parziali, attuate allo scopo di attenuare un rischio complessivo troppo elevato, ma senza annullarne del tutto gli effetti. Queste soluzioni dovranno essere vagliate e costruite caso per caso, ricorrendo possibilmente all'aiuto di specialisti nella materia.

G.R. - 20 agosto, 2000