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AT in pillole - Approfondimenti

 

Fare trading con i 'Pivot Points'

(Quarta parte: le formule di DEMARK e di ROSS)
 
di: Mario Salvia 
Socio SIAT
(Società Italiana di Analisi Tecnica)
 

Torno ancora una volta ad occuparmi di Livelli di Pivot, sulla scorta delle numerose richieste avute e dell’interesse suscitato da questa importante tecnica previsionale. Ma, proprio poiché recentemente tale teoria ha visto importanti sviluppi, le formule "classiche" inserite nelle "pillole di A.T." non possono, da sole, offrire un panorama completo della teoria attuale.

Principalmente a causa degli studi approfonditi di questi due studiosi di Analisi Tecnica, nomi ormai noti anche al di fuori degli "addetti ai lavori", la teoria dei Livelli di Pivot si è evoluta, presentando, a chi volesse utilizzarle, due nuove formulazioni da cui ricavare i livelli di Supporto e Resistenza.

Cominciamo con la formula elaborata da Demark, il quale distingue tra giornate in cui il valore di Apertura è risultato maggiore del livello di chiusura precedente, ossia :

C minore di O, e allora :

 Res1 = ((2*L+L+C)/2) – L

Sup1 = ((2*L+L+C)/2) – H

Se invece l’apertura sarà minore della chiusura precedente, ossia C(close) maggiore di O(open), allora:

Res1 = ((2*H+L+C)/2 – L

Sup1 = ((2*H+L+C)/2 –H

dove naturalmente H(high)=valore max L(low)=valore min.

 

Un tantino più elaborate le formule di Ross, che distingue tra mercato in trend, e mercato in trading-range.

Per quest’ultimo, la formula è la seguente:

 Pivot = (O+H+L+ (2*C))/5 da cui Res1 = (2*Pivot) – L e Sup1 = (2*Pivot) – H

 

Per un mercato in trend, bisognerà invece distinguere tra trend ribassista e trend rialzista.

In caso di trend rialzista , avremo:

 Media = (H – L1 + H1 –L2 + H2 – L3)/3

Volatilità = (H – L + H1 – L1 + H2 – L2)/3

Res1 = L + Media Sup1 = Res1 – Volatilità

In caso di trend ribassista:

 Media = (H1 – L + H2 – L1 + H3 – L2)/3

Volatilità = (H – L + H1 – L1 + H2 – L2)/3

Res1 = Sup1 + Volatilità Sup1 = H – Media

N.B.: L1/H1 riferiti alla seduta precedente, L2/H2 riferiti a due sedute prima, e così via....

Come risulta evidente, entrambe le nuove formule sono (o almeno appaiono) un pò più "ottimizzate", in virtù delle differenti situazioni di mercato, rispetto alla formula classica. Ma da ciò ad affermare che siano decisamente migliori, il passo è enorme. Personalmente, io credo che a seconda degli strumenti usati, ma anche a seconda delle diverse metodologie di trading, una formula potrebbe, di volta in volta, risultare la migliore. In pratica, sta a voi verificare quale è la formula che "più ci piglia" rispetto al vostro lavoro.

Ma come farlo?

Con un poco di lavoro statistico.Purtroppo non ci sono scorciatoie. In pratica, dopo aver calcolato i differenti Livelli di Pivot, tramite Metastock, ma può bastare anche un foglio Excel, si conteggiano gli scostamenti, tra gli effettivi pivots di giornata, e supporti e resistenza calcolate. Ovviamente, la formula che avrà ottenuto i migliori risultati, ossia i minori scostamenti, sarà quella "fatta per voi".

Per concludere, mi preme in particolar modo evidenziare che i Livelli di Pivot, comunque calcolati, sono sì un potente strumento di trading, ma ovviamente, vanno preferibilmente affiancati ad altri metodi di Analisi Tecnica che tendono a loro volta a stabilire supporti e resistenze. In particolare, lo studio dei ritracciamenti di Fibonacci e quello degli angoli di Gann, spesso permette di caricare di valenze supplementari, o meno, i Livelli di Pivot da noi elaborati. E’ chiaro che se un supporto da noi calcolato, coincide con un ritracciamento di Fibonacci, per es., il segnale ha ben altro valore.

L’interdisciplinarità è una caratteristica dell’ A.T. su cui da questo sito, sentirete sempre rimarcare l’importanza.

Sperando di essere stato di aiuto, vi saluto a presto,

m.s.


 

Pivot points I parte
 
Pivot points II parte
 
Pivot points III parte
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