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I Software per l'Analisi TecnicaI parte - Requisiti essenziali
Le nozioni apprese nel corso dello studio dell’Analisi Tecnica, se non applicate alla mutevole realtà dei mercati, rischierebbero di diventare uno sforzo improduttivo. Situazioni o figure che sui libri di testo, per necessità didattiche, spesso vengono schematizzate e semplificate, appaiono nella realtà molto più sfumate e quindi meno facilmente interpretabili e meno riconoscibili. Ecco quindi la necessità di esercitarsi, di volta in volta, ‘sul campo’, mediante l’utilizzo di qualche buon software adatto allo scopo.
I software reperibili sul mercato sono ormai tantissimi, per ogni fascia di prezzo, cosicché spesso la scelta può risultare alquanto laboriosa. Ecco quindi alcuni suggerimenti che potranno orientare il Lettore, aiutandolo ad effettuare l’acquisto più adatto alle proprie esigenze.
Uno dei primi quesiti da porsi al momento dell’acquisto di un software dedicato all’AT è senz’altro quello riguardante il suo principale utilizzo. Se si tratta di un primo acquisto, converrà puntare direttamente su un programma di base che adotti un formato dei dati ampiamente diffuso e facilmente reperibile sul mercato. E’ senz’altro da scartare, infatti, un software che comporti complesse manipolazioni o conversioni dei dati prima del loro utilizzo, altrimenti si finirebbe con lo sprecare gran parte del tempo in questa pratica, sottraendolo a quello necessario per la vera e propria analisi del mercato. Solo se già si possiede un software di base, si potrà valutare l’acquisto di programmi più specialistici (e probabilmente costosi) come quelli dedicati ad Elliott, Gann, Fibonacci, ecc... In questo capitolo ci occuperemo dei software di base.
Oltre ad utilizzare una banca dati in un formato facilmente reperibile,
il nostro software dovrà consentire la visualizzazione dei grafici
sia su scala aritmetica che semi-logaritmica. L’utilizzo di quest’ultima è infatti
indispensabile per una corretta visualizzazione dei grafici di lungo periodo,
che altrimenti risulterebbero enormemente falsati, come si evince dal seguente
grafico, relativo all’Indice Dow Jones dal 1900 alla seconda metà dell’anno
2001: Fig. 1- Dow Jones Industrial Average dal 1900 (mensile) su scala aritmetica .
Fig. 2 - Dow Jones Industrial Average dal 1900 (mensile) su scala semi-logaritmica
La differenza è ben evidente ed ogni commento sembra superfluo, ma anche senza ripercorrere un secolo di storia, l’utilizzo della scala semi-logaritmica può rivelarsi indispensabile per la corretta visualizzazione di un grafico. Analizzando, infatti, titoli caratterizzati da alta volatilità, come quelli appartenenti al Nuovo Mercato (ma non solo quelli), il concetto rimane altrettanto valido. Vediamo ad esempio il comportamento del titolo Tiscali con le due metodologie: Figg. 3 e 4 - Il titolo Tiscali daily su scala aritmetica (a sinistra) e semi-logaritmica (destra)
Anche in questo caso, il grafico su scala semi-logaritmica riesce a rappresentare in modo più realistico l’andamento del titolo. Altra importante caratteristica del nostro software dovrà essere la quantità degli indicatori presenti, abbinata ad un loro facile e flessibile utilizzo. L’utente dovrà quindi avere la possibilità di modificarli, personalizzarli e riutilizzarli in altre formule. Per esempio, volendo costruire un nuovo indicatore che tenga conto della direzionalità del mercato, in modo da poter dare il peso appropriato allo Stocastico ed all’MACD, dovremo poter riutilizzare facilmente i suddetti strumenti, semplicemente digitandone il nome, senza doverne ricostruire l’intera formula.
Una considerazione da non trascurare prima di procedere all’acquisto di un software, riguarda la sua compatibilità con il sistema operativo utilizzato dalla propria workstation, nonché l’adeguatezza degli altri requisiti tecnici. Hardware e Software sembrano infatti rincorrersi a vicenda in una corsa senza fine, per cui spesso può accadere che le performances, in teoria allettanti, offerte da un nuovo prodotto vadano a scontrarsi con questa dura realtà e, se il nostro sistema non è adeguato, possiamo assistere ad un noioso rallentamento se non addirittura ad un indesiderabile ‘crash’ della macchina.
Giuseppe Ruggiero II
parte - Fase operativa
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